Descrizione
Quarta raccolta di poesie del critico letterario e culturale Fred Moten, B Jenkins prende il nome dalla madre del poeta, scomparsa nel 2000. È allo stesso tempo un’elegia e un’indagine su molti dei temi che Moten ha esplorato nel corso della sua carriera: il linguaggio, la musica, la performance, l’improvvisazione e la tradizione estetica e politica radicale nera. Nei versi di Moten si intrecciano le arti, la ricerca e l’attivismo. Le cadenze riecheggiano dalla casa materna in Arkansas attraverso la storia afroamericana e i riff del jazz d’avanguardia. Le innovazioni formali suggeriscono i modi in cui le parole, i suoni e la musica si fondono l’uno con l’altro. La prima e l’ultima poesia della raccolta sono esplicitamente dedicate alla madre di Moten; le altre si riferiscono più obliquamente alla sua vita e alla sua eredità. Esse invocano interpreti, scrittori, artisti e pensatori, tra cui non solo James Baldwin, Roland Barthes, Frederick Douglass, Billie Holiday, Audre Lorde, Charlie Parker e Cecil Taylor, ma anche studiosi contemporanei di razza, affetti e teoria queer. Il libro si conclude con un’intervista condotta da Charles Henry Rowell, direttore della rivista Callaloo. Rowell chiede a Moten di esprimere il suo pensiero sul rapporto della sua poesia con la teoria, la musica e la cultura vernacolare afroamericana.