Descrizione
Il 2 maggio 1973, la Black Panther Assata Shakur (come da «schiava» JoAnne Chesimard) giace in un ospedale del New Jersey, in fin di vita, ammanettata, sorvegliata a vista. Agenti della polizia statale e federale cercano di interrogarla per lo scontro a fuoco appena avvenuto e in cui ha perso la vita un poliziotto. Da tempo Assata è ricercata dal Fbi e dalle polizie di ogni parte degli Usa, nel quadro della campagna tesa a criminalizzare, discreditare e distruggere il movimento di liberazione Nero. Il piano varato dal Fbi ha un nome ormai famigerato: Cointelpro. Dopo quattro anni di carcere, a marzo del 1977, il tribunale riuscirà finalmente a condannarla, come complice nell’omicidio del poliziotto, ma senza alcuna prove reale. Assata racconta tutto ciò: dall’oppressione d’essere donna, e donna nera in particolare, fino alla crescita di una consapevolezza rivoluzionaria come attivista e combattente nel movimento nero degli Usa. Per farlo, ricostruisce anche pagine appassionanti e significative della propria vita, dall’infanzia sino al periodo finale del carcere. Nel 1979, con l’aiuto di un commando di quattro uomini e una donna, riesce ad evadere e raggiungere Cuba. Ed è lì che si conclude questo racconto avvincente, ormai entrato a far parte della storia culturale del movimento nero, accanto alla celebre Autobiografia di Malcolm X.