Pubblicato il

Martedi 4 dicembre, ore 19.00: Calendario 2008: ma la vittoria è certa!

L’associazione I Sant’Innocenti (ISI) nasce agli inizi degli anni settanta e opera come ONLUS dal 1994. L’associazione si propone di sostenere una convivenza tra gli uomini fondata sul valore della persona umana, del suo diritto alla dignità e alla libertà e svolge la propria azione in vari paesi d’Europa, in Messico, in Centro America, in Venezuela, in Giappone, in Palestina e in Iraq. Tra le diverse iniziative ISI promuove centri di assistenza sanitaria e alimentare, borse di studio e adozioni a distanza.

CALENDARIO 2008 (MA LA VITTORIA E’ CERTA): Ogni anno, con la pubblicazione del calendario, intende sensibilizzare l’attenzione su problemi e urgenze che minacciano il rispetto di uomini donne e bambini nel loro diritto alla vita, alla pace e alla dignità umana.
Quest’anno l’attenzione sarà rivolta al tema del male, nonostante il mondo porti con sé un pesantissimo carico di tristezza e di dolore, di angoscia e di disperazione, ISI non intende negare l’esistenza di una voce profonda, di una voce che grida ricercando il bene, attraverso l’amore o attraverso la lotta. Se non ci fossero questa voce e questa ricerca, l’uomo si troverebbe davanti soltanto alla propria miseria. L’uomo cerca qualcuno che asciughi le sue lacrime, anche se sembra che nessuno lo faccia. E, finchè esisterà questo desiderio di gioia, di bene, di pace e di giustizia, allora la speranza che qualcuno ascolti la voce che lo esprime continuerà nella storia.

Questo è già vincere il male col bene. Non soffocare questo desiderio e la sua voce che invoca riconduce alla speranza. E questa speranza si fa carne nella nuova vita che nasce, nei bambini, in chi lotta per la giustizia, nei rapporti di una compagnia, come vorrebbero mostrare le fotografie che  accompagnano ogni mese. Esse guardano alla condizione di male, di sofferenza e di dolore, portando però la speranza che tutto abbia un senso e che ogni istante abbracci qualcosa di bene e di più grande, che noi concretamente percepiamo quando abbracciamo un amico, un familiare o la persona che amiamo.

PER INFORMAZIONI
www.isantinnocenti.it[email protected] Tel. 05224087895 Fax 0522430567

Pubblicato il

Il fotografo Sudafricano Pieter Hugo in mostra all'Extrazpazio

Dal 22 Novembre al 19 Gennaio 2008 l’Extraspazio ospita la personale Messina/Musina del fotografo sudafricano Pieter Hugo (Johannesburg, 1976; vive e lavora a Cape Town).

Le fotografie in mostra, di medio e grande formato e scattate nel 2006, ritraggono singoli individui, famiglie, interni o paesaggi e rappresentano una riflessione sulle cicatrici e sulle ferite di razza, classe e nazionalità.

Musina è la città più settentrionale del Sud Africa. Sorge sulle rive del fiume Limpopo al confine con lo Zimbabwe, un paese in via di autodistruzione. In passato la città era chiamata Messina, ma nel 2002 il nome è stato cambiato per correggere un errore di pronuncia che risaliva all’epoca coloniale, quando era stato storpiato il nome del popolo Musina che prima occupava la regione. Situata al centro del bushveld con le sue riserve di caccia e miniere di diamanti, lungo la principale strada della regione settentrionale, la città attrae un conglomerato eterogeneo di persone richiamate dalle opportunità che essa offre, che siano lavorare nelle miniere e nelle fattorie oppure pattugliare il confine permeabile al contrabbando, all’immigrazione clandestina e alla prostituzione. La situazione di Musina rispecchia quella di ogni comunità che attraversa una drammatica fase di transizione.

Hugo si sofferma sugli aspetti periferici della società, soprattutto africana, e sui contesti della negoziazione in cui le sfumature culturali della nostra epoca risultano amplificate.

L’artista adotta un metodo di lavoro esplicito e diretto, convinto che il riconoscimento reciproco tra soggetto e fotografo contribuisca a dare un profondo impatto alle sue immagini. Il processo che lo porta a ottenere il permesso dell’interessato prima di fotografarlo è uno degli aspetti più importanti del suo lavoro.

La mostra è accompagnata dalla monografia Messina/Musina (edizioni Punctum)

http://www.extraspazio.it

 

Pubblicato il

Domenica 2 dicembre, ore 19.00, Le ragazze di Benin City

  Libreria GRIOT

Domenica 2 dicembre alle ore 19.00

Le Ragazze di Benin City
La tratta delle nuove schiave dalla Nigeria ai marciapiedi d’Italia
Edizioni Melampo
Presentano, la giornalista Laura Maragnani e Isoke Aikpitanyi

La presentazione sarà introdotta da Ugo Fanti
responsabile Coordinamento difensori dei diritti umani della sezione italiana di Amnesty International

Le ragazze di Benin city
Sono belle le nuove schiave di Benin City. Sono alte, nere, statuarie. E in vendita. Lavorano ormai anche nell’angolo più sperduto d’Italia, ovunque ci sia una strada, ovunque esista un marciapiede. Ma è questo che sognano, là in Nigeria, quando chiudono la valigia e dicono arrivederci, state bene, vado a far fortuna in Italia? Isoke è arrivata a vent’anni. Le avevano promesso – come alle altre – un lavoro di commessa in un negozio. S’è ritrovata – come le altre – a vivere in schiavitù. Oggi, finalmente libera, racconta la vita, la tratta, i clienti, i sogni delle ragazze del marciapiede. E il dolore, la rabbia, l’umiliazione di chi è costretta a «sbattere» sette giorni la settimana, per cinquantadue settimane, per dodici mesi l’anno. Per tre o quattro anni. Col caldo e col gelo. Con la pioggia e con la neve. Sempre in strada, anche a Natale e a Pasqua. Con «quei tacchi ridicoli e la carne di fuori».

Links utili: 

www.melampoeditore.it
www.amnesty.it

Pubblicato il

Sabato 1 dicembre, Eco Design, I blu indigo di Aboubakar Fofana

 

Aboubakar Fofana in mostra da GRIOT
La conjugaison des cultures

dal 1 dicembre al 6 gennaio

Depuis 1993, Aboubakar Fofana, calligraphe, plasticien et designer textile, étudie et crée à partir des techniques de teintures végétales et particulièrement l’indigo. Riche d’une double culture, malienne et françAboubakar Fofanaaise, il est né à Bamako (Mali) en 1967 et vit en France depuis une vingtaine d’années. Il ouvre son atelier à Bamako en 2003 et travaille à la relance de la filière indigo végétal en Afrique de l’Ouest. De la France au Japon depuis 1996, en passant par le Canada, ses interventions et ses expositions démontrent ses compétences et font de lui un chercheur réfèrent dans cette matière.

Ses recherches graphiques et son ancrage dans la culture malienne le conduisent tout naturellement au support textile. Il étudie les techniques de l’Afrique de l’Ouest au Mali et sélectionne les végétaux, (les minéraux) au pouvoir colorant, et le tissage artisanal qui nourriront son travail parisien.

Pour son projet « Sublime indigo –Japon, France, Mali », il reporte le prix de la Villa Médicis hors les Murs/AFAA, section Design, et séjourne au Japon auprès du Maître teinturier Masakazu AKIYAMA de juin à décembre 2001 afin d’approfondir sa connaissance des techniques japonaises de teinture à l’indigo.

Il travaille également à la relance de l’indigo végétal en Afrique de l’Ouest, dont l’usage a été progressivement abandonné au profit des teintures chimiques, avec des conséquences écologiques désastreuses. Au Mali, un premier champ d’indigo est en culture. Un atelier textile a ouvert à Bamako en août 2003 autour de 6 cuves d’indigo et une première collection de produits a été présentée en novembre de cette même année à Paris.

Links utili:

www.aboubakar-fofana.com

Pubblicato il

Georges Adéagbo alla Fondazione Querini Stampalia –

Georges Adéagbo
"La rencontre"…….! Venise – Florence..!

Fondazione Querini Stampalia, Venezia
17 novembre 2007 – 10 febbraio 2008

 

Georges Adéagbo, nato nel 1942 a Cotonou (Benin) dove vive e lavora, è uno dei più importanti artisti dell’Africa Occidentale. Le sue partecipazioni alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia nel 1999 e a Documenta di Kassel nel 2002 hanno decretato il suo riconoscimento anche a livello internazionale.

L’esposizione, pensata per gli spazi della Fondazione Querini Stampalia, è a cura di Chiara Bertola con Stephan Koehler ed è stata realizzata in collaborazione con la Regione del Veneto.

“La rencontre”..! Venise – Florence..! di Georges Adéagbo rientra nel progetto Conservare il futuro, promosso dalla Fondazione Querini Stampalia e dalla Regione del Veneto e incentrato sul rapporto fra arte antica e arte contemporanea, tra un passato da tutelare e un futuro da progettare.
Nella convinzione che lo sguardo degli artisti più interessanti e sensibili a livello nazionale e internazionale possa aiutare non solo a capire il tempo in cui viviamo, ma anche a vedere in modo diverso il nostro passato, il lavoro chiesto a loro è, ogni volta, intessuto di questa condizione di relatività e di confronto che altrimenti rischiamo di perdere: l’antico non solo come memoria, ma come azione, trasformazione, come materia viva.
Ecco che il passato, ripensato e rinnovato, si riflette nel presente, nello spazio in cui l’artista vive e lavora. Il suo ripensare è come un aratro che rimescola le zolle riportando alla luce ciò che prima era sepolto, addormentato nel tempo, e fornisce nuove categorie interpretative.
Dopo Giulio Paolini, Remo Salvadori, Elisabetta Di Maggio, Kiki Smith, Giuseppe Caccavale è Georges Adéagbo a confrontarsi con la memoria e la storia della Fondazione.

Adéagbo è un ‘”collezionista” che raccoglie e ordina sistematicamente fotografie, libri, ritagli di giornale, stoffe assemblati insieme con criteri diversi, a seconda del contesto in cui opera. Ne derivano grandi installazioni “site-specific” che colmano lo spazio con un’eterogenea molteplicità di segni, immagini e concetti messi in relazione tra loro in un sapiente gioco di significati, corrispondenze e rimandi. Il rapporto tra Africa ed Europa, la storia della colonizzazione, il dramma della guerra e della schiavitù, il cannibalismo culturale, la religione, la democrazia e l’arte sono i temi più cari all’artista che, interessato alle storie locali e agli eroi leggendari, mette in scena suggestive narrazioni i cui significati attraversano i confini tra paesi, culture, epoche, linguaggi.

Per la Fondazione Querini Stampalia Georges Adéagbo realizzerà un progetto specifico e inedito nato dalla relazione con la storia di Venezia e la famiglia dei Querini Stampalia: uno sguardo straniante nato dall’incontro di due culture così diverse. I libri e le carte antiche della Biblioteca, la Presentazione di Gesù al Tempio di Giovanni Bellini, le scene di vita di Pietro Longhi, ma anche gli antichi strumenti musicali e i seicenteschi globi appartenenti alle collezioni della Fondazione diventano per l’artista una inesauribile fonte di ispirazione per costruire il suo “incontro”.

Adéagbo racconta le difficoltà di persone che vivono separate e che cercano un contatto:  “…vicini, separati da un alto muro, sentono ciascuno i rumori dell’altro, ma hanno solo un’idea vaga di come gli altri vivano. Alla fine uno di loro costruisce una scala, vi si arrampica e intravede chi sono gli altri e come vivono”.

http://www.querinistampalia.it

 

Pubblicato il

Venerdi 30 Novembre, ore 18.00: Il segreto degli antenati di Mariano Pavanello

Venerdi 30 Novembre alle ore 18.00

La Libreria GRIOT


Via di Santa Cecilia 1/A, Trastevere
 
è lieta di invitarvi alla presentazione del libro

 
Il Segreto degli Antenati

di Mariano Pavanello

Edizioni Altravista

Presenta il professor Pino Schirripa. Sarà presente l’autore

Il segreto degli antenatiIl Segreto degli Antenati è il risultato di una lunga esperienza di vita e di ricerche etnologiche in Ghana, dove tra il 1989 e il 2006 Mariano Pavanello ha trascorso oltre ventisette mesi sul terreno tra gli Nzema, una popolazione akan stanziata nell’estremo lembo sud-occidentale del Ghana, in una piccola regione che si affaccia sul golfo di Guinea al confine con la Costa d’Avorio. Un percorso che propone al lettore le questioni fondamentali dell’etnografia akan, ricostruendo in uno scenario unitario le problematiche sociopolitiche dell’area, il sistema di parentela e le tattiche matrimoniali, la percezione interna della storia e le forme di organizzazione produttiva, senza tralasciare alcuni aspetti inquietanti connessi ai piani della magia e della stegoneria.

Mariano Pavanello (Venezia 1944) è professore ordinario di etnografia dell’africa presso l’Università La Sapienza di Roma. Dal 1973 ha svolto ricerche etnologiche in molti paesi africani e dal 1989 si dedica soprattutto all’area akan in Ghana. È autore di numerose pubblicazioni in riviste scientifiche internazionali e di vari libri, tra cui Le società acquisitive e i fondamenti razionali dello scambio (Milano, 1993); Il formicaleone e la rana (Napoli 2000); Forme di vita economica (Roma 2000); Sistemi umani (Roma 2005); Chiefs in development in Ghana (Accra 2006).
 

 

Pubblicato il

Domenica 25 novembre, ore 18.30: La carovana del Sale di Elena Dak

Domenica 25 Novembre alle ore 18.30

La Libreria GRIOT

Via di Santa Cecilia 1/A, Trastevere


 
è lieta di invitarvi alla presentazione del libro

La carovana del Sale
di Elena Dak

presenta Lina Palmerini, sarà presente l’autrice

 
 
Ogni anno, tra l’autunno e l’inverno, i tuareg dell’Aïr, nel nord del Niger, attraversano il Ténéré verso le saline e le oasi di Bilma e di Fachi con centinaia di dromedari per andare a rifornirsi di sale e di datteri che poi trasporteranno nei paesi del sud per scambiarli con miglio, il cereale sul quale si basa la loro alimentazione. Sono le leggendarie “carovane del sale”, che ripercorrono da tempo immemorabile gli stessi itinerari con gli stessi rituali. Da tempo Elena sognava di partecipare a quella straordinaria avventura. Il caso gliene fornì l’occasione e nell’autunno del 2005 si unì a una carovana di 30 uomini con 300 dromedari. Un privilegio non comune, da meritarsi giorno per giorno con grandi fatiche che, nonostante si fosse allenata con impegno, si rivelarono ancor più severe del previsto. Ma niente, neppure la malaria contratta durante il viaggio, riuscì a compromettere la grande avventura.

Elena Dak è nata a Venezia nel 1970 e lavora da diversi anni come programmatrice e accompagnatrice per l’operatore turistico Kel 12. Nel corso di frequenti viaggi in Medio Oriente, Asia Centrale e Nord Africa, ha sviluppato interessi etnografici che l’hanno indirizzata a un percorso Demo-Etno-Antropologico presso la facoltà di lettere e filosofia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Alla passione per i viaggi, la fotografia e gli sport a contatto con la natura, unisce quella per la scrittura, che ha dato vita a La carovana del sale, il suo primo libro.
 
Pubblicato il

Giovedi 15 Novembre, dalle 19.00 in poi aperitivo e musica con Afreak

Finalmente ritorna Afreak ad accompagnare GRIOT in un viaggio di suoni, sensazioni e profumi dall’Africa e non solo… Un giovedì al mese, a partire da questa settimana.

AfreakDal ‘blues’ del delta del Mali all’afrobeat di Fela Kuti, dai ritmi urbani del Kenya moderno alla struggente ‘saudade’ lusofona angolana, dai canti della tradizione Zulu all’esplosione sensuale del soukous congolese, dai fiati strascicati delle orchestre etiopi all’ Hip Hop senegalese, Afreak accompagnera’ gli amici di GRIOT in un viaggio musicale alla scoperta di un continente sempre piu’ in bilico tra tradizione e modernita’.

Non mancate!! Dalle 19.00 in poi…….

Via di Santa Cecilia 1/A Trastevere Roma
collegamento wi-fi gratuito

the, caffè, infusi, aperitivi, alcolici; dolci e piatti freddi
[email protected]
tel. 06 58 33 41 16

Pubblicato il

Mercoledi 14 Novembre, Aperitivo-incontro con Sekouba Bambino, La voce d'oro della Guinea

SEKOUBA BAMBINO – LA VOCE D’ORO DELLA GUINEA
 Mercoledi 14 Novembre dalle ore 18.00 alle ore 20.00

 

Mercoledi 14 Novembre dalle ore 18.00 alle ore 20.00 la Libreria GRIOT – il primo spazio interamente dedicato alle culture africane a Roma – vi invita ad incontrare la "voce d’oro della Guinea", Sekouba Bambino, a Roma in occasione delle celebrazioni del cinquantenario di AMREF.

Musicista eclettico, cantante di grande talento, considerato dalla critica una delle più belle voci del continente, Bambino è nato in un piccolo villaggio al confine con il Mali da una nota famiglia di griot ed è figlio d’artSekouba Bambinoe di una delle più importanti cantanti del suo paese. Bambino è attivo sulla scena musicale fin dall’età di 12 anni; agli inizi degli anni ‘80 è stato lanciato dal gruppo Bembeya Jazz, per sostituire l’indimenticabile Bemba Boubakar Camara. Oggi vive in Francia ed è conosciuto nel nostro paese soprattutto tra il pubblico del son e della salsa come voce del gruppo degli Africando.

Bambino si esibirà per la prima volta in Italia con un vasto repertorio di canzoni africane (il suo originale repertorio da solista insieme ad alcuni classici del continente, come Malaika e Petite a petit) in occasione dei 50 anni AMREF, Venerdi 16 novembre dalle ore 21.00 alla Palma Jazz Club; sarà accompagnato dalla Afro All star band, una "piccola orchestra di piazza Africa" che raggruppa il meglio dei musicisti continentali attivi in Italia: al sax e alla kora, Pape Kanoute; alla batteria Jacques Tama; alle percussioni Kassis Deguess; Kao alla kora, Thio alla tastiera, Djiby alla chitarra, Thiori al basso e Karim al pianoforte. A seguire, il DJ Sekou Diabate, inconfondibile voce di Radio Mambo e direttore artistico della serata, farà ballare il pubblico fino a tarda notte.

GRIOT è lieto di offrire al pubblico e ai giornalisti l’opportunità unica di incontrare Sekouba Bambino nello spazio accogliente della libreria africana nel cuore di Trastevere mercoledì 14 novembre, dalle ore 18 alle 20.

I giornalisti che intendono intervistare Sekouba Bambino, possono rivolgersi a:
Melania Bruno, Ufficio stampa AMREF
Tel. 06 99704664 – Cel. 328 8943003
[email protected]

 

 

Pubblicato il

11 Novembre ore 19.30, Leggere l'Africa con Giuseppe Cederna e M.A Saracino

Leggere l’Africa

con Giuseppe Cederna e Maria Antonietta Saracino

 

Domenica 11 Novembre alle 19.00, la Libreria GRIOT festeggia i 50 anni di AMREF con un omaggio alle letterature africane contemporanee

Dal 19 ottobre al 16 novembre Roma sarà protagonista di un mese di celebrazioni in occasione del 50° anniversario di AMREF.“Africa caput mundi” è il modo scelto da AMREF per festeggiare 50 anni di lavoro con e

Africa Caput Mundi

per le comunità africane più svantaggiate, a favore dello sviluppo e della salute dell’Africa. Un calendario che va dal seminario sulla “decolonizzazione della cooperazione” all’Università La Sapienza (il 6 novembre) alla Festa Africana che concluderà le celebrazioni il 16 novembre alla Palma Jazz Club. Nata nel 1957 come una piccola fondazione con base a Nairobi, in mezzo secolo di storia AMREF si è trasformata in un’organizzazione internazionale e pienamente africana: oggi impiega oltre 700 persone, il 97% delle quali locali, e gestisce 140 progetti di sviluppo in 22 paesi africani, per aiutare l’Africa a non aver più bisogno di aiuto.

Domenica 11 novembre, alle ore 19,00, i festeggiamenti di AMREF approderanno alla libreria GRIOT con un omaggio alle letterature africane contemporanee. L’appuntamento prevede un’introduzione di Maria Antonietta Saracino e alcune letture di Giuseppe Cederna dei classici della letteratura africana, da Ngugi Wa Thiongo a Ben Okri.