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Domenica 15 Febbraio, ore 18.00: Badara Seck presenta

Domenica 15 Febbraio, ore 18.00: Badara Seck presenta “Dal tassuu al rap, e ritorno”: aperitivo-incontro musicale con il griot senegalese Laye Ba.

I griot Badara Seck e Laye Ba proporranno assaggi del ritmo senegalese del lassuu e ne ripercorreranno le vicende, tra tradizione e contemporaneità, tra musica e narrazione.

Il tassuu è un ritmo tipicamente senegalese, che ha profondamente influenzato il sorgere di una tradizione musicale « rap » tutta locale, in cui la parola, parlata/cantata in wolof, ha il potere di raggiungere un publico  larghissimo e di influenzare l’opinione del giovane pasese (2/3 sotto i trent’anni su una popolazione di 11 milioni di abitanti). Il tassuu moderno ha subito notevoli modiche rispetto a quello originario chiamato Taxurane, un tipo di rap armonizzato dagli strumenti tradizionali chiamati “rit”, e utilizzato per per accompagnare il racconto di storie e per esternare le proprie emozioni ed opinioni attraverso il canto improvvisato.

Tramandato di generazione in generazione dalle etnie Lebu, e Laobé, formata tradizionalmente da pescatori, precursore del rap statunitense ed in parte riadattazione, il tassuu è un tassello importante nella tradizione e nell’ibridazione della parola musicata.

Badara Seck è nato in Senegal da una famiglia di Griots, musici/cantori (spesso appartenenti ad una specifica casta)  che detengono e tramandano il sapere, la tradizione, la storia e la cultura locale. Giovanissimo ha cominciato a girare il mondo con la sua voce e le sue storie, poi con le canzoni e le musiche da lui stesso composte, con frequenti e lunghi soggiorni in Senegal, dove ha continuato ad esercitare il suo ruolo di musicista e Griot. Ha partecipato a numerosi festival in tutto il mondo: in particolare è stato scelto come unico degno sostituto della grande Miriam Makeba per la voce solista della famosa Messa Luba. è stato uno dei personaggi si spicco di Hypertext-Ulisse, del compositore Luigi Cinque. Con il suo gruppo, Penc, si è esibito in numerosissimi concerti in Italia, in Europa e in Africa. Ha partecipato, su sollecitazione di Mauro Pagani, alle realizzazione degli ultimi cd del cantante Massimo Ranieri e da allora lo accompagna in tutti i suoi concerti.

Laye Ba: Diplomato al rinomato liceo “Blaise Diagne”, frequenta gruppi teatrali e di poeti. Inizia ad essere notato e viene chiamato a partecipare alle iniziative musicali e teatrali di istituti famosi come “M.L.King” o il “Lamin Gay” di Dakar. Nel 1992 crea un gruppo teatrale comico chiamato Xaxatai Show, “ridere senza tregua”, di cui faceva parte Abdoulaye Ndiaye. Nel 1997 conosce il grande comico senegalese “Kouthia” con il quale partecipa ad una tourné in tutto il Paese ed appaiono in TV con lo spettacolo “Petite Thèatre”. Frequenta la scuola di musica presso la discoteca Miami a Dakar, che ha visto tra i suoi allievi i più grandi musicisti e cantanti senegalesi quali Youssou N’Dour. Proprio con questo artista collabora dando vita a numerosi spettacoli. In Senegal incide due album assieme ad Abdallah Diop con il quale ha formato il gruppo Dege Gui con cui ha inciso “Dundë Gui” (la vita)e “Fuu ñuyë diare baa Mouthë” (La strada per salvarsi).

In Italia, Laye Ba ha partecipato a numerosi festival, ed ha collaborato con artisti italiani tra cui Tony Esposito e Gennaro Testa. Tiene inoltre seminari sulla musica nelle scuole medie secondarie. Di recente ha esordito come attore nel Musical “Nemico di Classe” per la regia di Angiolina Campanelli presso il Teatro Trianon di Napoli.

 

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Dal vodoo ad Haiti: Aperitivo incontro con la coreografa Lucina de Martis

Sabato 21 Febbraio, ore 18.00: Dal vodoo ad Haiti. Aperitivo incontro con la coreografa Lucina De Martis, accompagnata dal ritmo del percussionista Massimo Carrano.

Le danze Afro Haitiane rappresentano un percorso interiore attraverso la memoria, i ricordi, la nostalgia. La schiavitu’ e la sofferenza di un popolo che danzando i loà ritrova nel suo passato la forza per conquistare la liberta’ e un raro momento di aggregazione. La danza ad Haiti non è un’arte separata, ma una parte di tutto il complesso del vivere. La gente danza la semina, il raccolto, il corteggiamento, la bellezza, la nascita, il sole, la pioggia, il gioco, il combattimento… Musica e danza sono intimamente associate al culto, tanto che si può parlare di rituali danzati. Ogni rituale ha ritmi caratteristici e i tamburi sono gli strumenti principali, considerati sacri, perché la loro voce appartiene a un dio.
Lucina De Martis, danzatrice, insegnante e coreografa, parlerà delle danze afro-haitiane e dei loro significati rituali, accompagnata dai tamburi di Massimo Carrano.

“Si può danzare il mare chiamandolo Metre Agwè,
o sentendo la sua energia,
si può danzare la bellezza chiamandola Erzulie,
o esprimendo quello che per noi è la bellezza,
si possono danzare i nostri antenati che sono diventati dei,
o sentendo il legame che noi abbiamo
con la nostra storia e il nostro passato;
il percorso interiore per esprimersi è individuale,
la tecnica dà al nostro corpo la possibilità di farlo.
Lucina De Martis: Dopo aver conseguito il diploma per l’insegnamento della danza afro-haitiana presso l’Alvin Ailey American Dance Center di New York, Lucina De Martis soggiorna ad Haiti, al fianco di Madame Lavinia Williams direttrice artistica e coreografa della Compagnia Nazionale di Danza Etnica e Balletto di Haiti, per approfondire lo studio delle danze rituali voodoo. Ritorna in Italia nel 1982 ed inizia la sua attività didattica e coreografica che non ha mai interrotto.
Massimo Carrano: musicista, compositore e insegnante di multipercussioni, è il fondatore del metodo di “sensibilizzazione ritmica”. Per Massimo il ritmo è un bisogno primario ed è ingrediente della ritualità. Ciò che ascoltiamo come ritmo musicale racchiude il segreto dell’ ancestrale appartenenza alla natura delle cose.

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"E' la vita dolcezza", con la scrittrice Gabriella Kuruvilla, con Paola Splendore e Sebastiano Triulzi

Sabato 28 febbraio la Libreria GRIOT presenta: “E’ la vita dolcezza”, di Gabriella Kuruvilla, con Sebastiano Triulzi e Paola Splendore.
Gabriella Kuruvilla è una delle promesse della narrativa italiana contemporanea. Nata a Milano da padre indiano e madre italiana è tra le poche scrittrici italiane sulla scia di Hanif Kureishi e Zadie Smith. 
Gabriella presenterà al pubblico il suo ultimo lavoro “E’ la vita, dolcezza” (Baldini Castoldi Dalai) racconti agrodolci sulla migrazione in Italia (e non solo migrazione, ma anche amore, caos urbano, dilemmi, paure). Angeli custodi della serata Paola Splendore docente di Roma Tre esperta di India letteraria e Sebastiano Triulzi giornalista di “La Repubblica”.
www.gabriellakuruvilla.it

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Incontro del Gruppo di Lettura di GRIOT: "Il bevitore di vino di palma" di Amos Tutuola

Sabato 21 febbraio, dalle  11 alle 12.30 il gruppo di lettura della Libreria GRIOT continua il suo percorso attraverso i grandi libri della letteratura africana. Dopo Il complesso di Mandela del sudafricano Lewis Nkosi e Il crollo del nigeriano Chinua Achebe, questa volta è il turno di un altro importante scrittore della Nigeria, sicuramente uno dei paesi più vitali nella scena letteraria del continente: si tratta di Amos Tutuola (1920-1997) con il romanzo breve Il bevitore di vino di palma, un classico contemporaneo pubblicato in Italia da Adelphi all’interno del volume La mia vita nel bosco degli spiriti.
Il gruppo di lettura è aperto; non è necessario aver partecipato agli incontri precedenti.
Coordina Maria Teresa Carbone.

 
da Wikipedia: Tutuola nacque nel 1920 ad Abeokuta, in Nigeria. I suoi genitori erano coltivatori di cacao di etnia Yoruba e religione cristiana. A sette anni andò a servizio da F. O. Monu, un uomo di etnia Ibo, che lo mandò a scuola presso l’Esercito della Salvezza. A dodici anni frequentò la scuola anglicana ad Abeokuta. Alla morte di suo padre, nel 1939
Tutuola abbandonò gli studi e divenne un apprendista fabbro, professione che esercitò dal 1942 al 1945 per la Royal Air Force. In seguito svolse numerosi altri mestieri; vendette il pane e fu messaggero del Dipartimento del Lavoro nigeriano. Nel 1946 completò il suo primo libro, The Palm-Wine Drinkard, e nel 1947 sposò Victoria Alake, da cui avrebbe avuto quattro figli maschi e quattro femmine.
I primi tre libri di Tutuola gli guadagnarono la notorietà a livello addirittura internazionale. Fu uno dei fondatori dello Mbari Club, un’organizzazione di scrittori ed editori destinata a diventare un importantissimo polo culturale della Nigeria. In seguito tenne lezioni all’Università di Ife (oggi Obafemi Awolowo University) e all’University of Iowa. Visse gli ultimi anni principalmente a Ibadan e Ago-Odo. Morì a 77 anni, di ipertensione e diabete.
Nonostante gli studi piuttosto limitati, Tutuola scrisse i suoi romanzi in inglese, precorrendo la tradizione della letteratura africana in lingua inglese che avrebbe avuto moltissimi dei suoi esponenti di spicco proprio in Nigeria. Il suo primo romanzo, Il bevitore di vino di palma, viene considerato un classico; fu pubblicato a Londra da Faber and Faber e poi tradotto in diverse altre lingue. Fu il celebre poeta Dylan Thomas a notare quest’opera e portarla all’attenzione della critica e del pubblico, favorendone il successo. Nonostante l’interesse della critica internazionale, il romanzo fu molto criticato in Nigeria per l’uso della lingua inglese, che Tutuola intenzionalmente fece tendere al pidgin.
Dopo Il bevitore Tutuola continuò a esplorare la tradizione folkloristica Yoruba in numerose altre opere, fra cui My Life in the Bush of Ghosts (1954), che tra l’altro ispirò l’album omonimo dell’artista Brian Eno. Molte delle opere di Tutuola sono raccolti presso lo Harry Ransom Humanities Research Center della Università del Texas a Austin.
 
Alcuni link utili per saperne di piu: 
http://www.filidaquilone.it/num002platania.html

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Incontro-Aperitivo con Harold Bradley, o dell'eclettismo di un afroamericano a Roma

Domenica 22 febbraio ore 18.30 presso la Libreria GRIOT, Badara Seck presenta:
Aperitivo-incontro con Harold Bradley o dell’eclettismo di un afroamericano a Roma. Tra parole e musica, Bradley ripercorrerà il suo percorso tra arte, musica e diritti civili degli afro-americani accompagnato dall’attore Angelo Blasetti. .
Famoso esecutore e ricercatore di musica afro-americana, Bradley è tra gli l’americani più noti di Roma; senz’altro tra quelli che più hanno contribuito ad arricchire cultralmente la capitale.
Fondatore nel 1961 nel suo studio di pittura in Trastevere del celeberrimo “Folkstudio” nel quale si esibirono artisti come Bob Dylan, Pete Seegar, Steve Lacy, la Trinidad Steel Band, Bradley è un personaggio poliedrico: artista, musicista, militante per i diritti civili, in continuo movimento tra Italia e Stati Uniti.
Autentico griot contemporaneo, Bradley è uno straordinario interprete di blues, jazz, gospel, e di canti della lotta per i diritti Civili in America, spesso assieme alla celebre formazione “Folkstudto Singers” con il quale Archie Savage e’ stato co-scrittore.
Dopo lunghi periodi negli Stati Uniti, Bradely vive di nuovo a Roma dove con i “Bronzeville America Gospel” porta avanti le tematiche tradizionali e moderne della musica sacra nera esibendosi non solo nell’ambito di importanti festival (tra cui Umbria Jazz), in manifestazioni destinate a tenere viva l’attenzione ai problemi causati dall’apartheid. YouTube
The RomanForum.com

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Domenica 25/01 ore 18.00 Obama scrittore, Obama lettore: o della 'creolizzazione del mondo&#039

La Libreria GRIOT vi invita ad una serata dibattito (e festeggiamenti) sull’insediamento di Barack Hussein Obama alla Casa Bianca.
 
 
‘Espressione della creolizzazione del mondo’, il 44 presidente degli Stati Uniti ha raccontato la sua storia nel libro "I sogni di mio padre", pubblicato nel lontano 1995 all’epoca in cui Obama fu eletto direttore della Harvard Law Review. Se Toni Morrison ha parlato di Obama come di "a writer in my high esteem", l’elezione del "presidente-scrittore" ha stimolato in un modo che non ha precedenti il mondo della cultura: omaggi di penne illustri sono piovuti dai quattro angoli del pianeta tra cui – per citarne alcuni – Wole Soyinka, Mia Couto, Salman Rushdie, Edouard Glissant che si sono rivolti a Obama come un loro pari, oltre che un uomo di grande statura politica.
 
Di Obama scrittore (e lettore), parleranno Marco D’Eramo, giornalista e noto osservatore della società statunitense, e Andrea Palombi, che con la sua casa editrice Nutrimenti ha pubblicato ‘I sogni di mio padre’ nel 2007, quando ben pochi prevedevano che Obama sarebbe arrivato alla Casa Bianca.
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Sabato 24/01, ore 18.30: Morte agli Italiani! Il massacro di Aigues-Mortes 1893


Sabato 24 gennaio, ore 18.30, la Libreria GRIOT presenta

“Morte agli Italiani. Il massacro di Aigues-Mortes 1893”, pubblicato da Infinito Edizioni – 2008. Sarà presente l’Autore Enzo Barnabà.


L’emarginazione sfociata in tragedia quando gli emigranti – in questo caso in Francia – eravamo noi.che il 17 agosto 1893 costò la vita a nove operai italiani linciati da una folla inferocita, rappresenta un episodio capitale nella storia dei rapporti tra l’Italia e la Francia.

«Il libro di Enzo Barnabà è una boccata d’ossigeno. Perché solo ricordando che siamo stati un popolo di emigranti vittime di odio razzista, come ha fatto il vescovo di Padova denunciando “segni di paura e di insicurezza che talvolta rasentano il razzismo e la xenofobia, spesso cavalcati da correnti ideologiche e falsati da un’informazione che deforma la realtà”, si può evitare che oggi, domani o dopodomani si ripetano altre cacce all’uomo. Mai più Aigues-Mortes. Mai più» (dalla prefazione di Gian Antonio Stella).

«Il merito e il pregio del lavoro di Enzo Barnabà consiste nell’averci dato finalmente una precisa, puntuale ricostruzione di un fatto per tante ragioni memorabile e nell’indurci a essere vigili nella realtà di oggi» (dall’introduzione postuma di Alessandro Natta).

L’autore
Nato nel 1944, ha studiato lingua e letteratura francese a Napoli e a Montpellier e storia a Venezia e Genova. Ha insegnato lingua e letteratura francese in vari licei del Veneto e della Liguria e ha svolto la funzione di aggiornatore dei docenti di lingua francese della provincia di Imperia. A Ventimiglia ha fondato il Circolo “Pier Paolo Pasolini”. Ha svolto la funzione di lettore di lingua e letteratura italiana presso le Università di Aix-en-Provence e di insegnante-addetto culturale ad Abidjan (Costa d’Avorio), Scutari (Albania) e Niksic (Montenegro). Vive a Grimaldi di Ventimiglia. Tra i suoi libri: Fasci siciliani a Valguarnera, Teti, 1981; Contextes. Grammaire française à l’usage des Italiens, Loescher, 1994; Le ventre du python, romanzo, Editions de l’Aube, 2007; Sortilegi, racconti, Bollati-Boringhieri, 2008 (con Serge Latouche).

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L’incredibile avventura di Oludah Equiano, o Gustav Vassa, detto l’africano

 

Domenica 18 Gennaio, alle ore 18,00, la libreria GRIOT presenta “L’incredibile avventura di Oludah Equiano, o Gustav Vassa, detto l’africano”, il primo racconto della schiavitù da un punto di vista africano, pubblicato in Inghilterra nel 1789 e edito per la prima volta in Italia da Epoché.

Partecipano l’onorevole Jean-Léonard Touadi, Valerio Neri, direttore generale di Save the children, e Dagmawi Yimer, coautore e protagonista del film pluri premiato “Come un uomo sulla terra” di Andrea Segre.

 Olaudah Equiano è il primo schiavo nero ad aver scritto la propria autobiografia, pubblicata in lingua inglese nel 1789. Si tratta di un documento storico eccezionale, oltre che di un testo base per la protesta abolizionista: il libro – che ha raggiunto la trentesima edizione in Inghilterra ed è tradotto in tutto il mondo, restando fino a questo momento inedito in Italia – fornirà l’occasione per riflettere sulle schiavitù contemporanee, dallo sfruttamento del lavoro minorile contro il quale si batte Save the Children, alla tragedia dei migranti etiopi, eritrei e somali, venduti dalla polizia libica per 30 dinari e reclusi per mesi e anni in veri e propri lager in mezzo al Sahara…

Olaudah Equiano narra la propria vita avventurosa fatta di viaggi impensabili per l’epoca (come la spedizione al Polo Nord) e di una irrefrenabile curiosità intellettuale per tutto ciò che lo circonda, dagli studi ai luoghi, dalle persone alla religione, sconfessando completamente le credenze del tempo sui neri. Una storia vera ricca di colpi di scena e con un lieto fine che dimostra come niente sia impossibile.

Il libro si inserisce nel “Progetto Schiavitù” ideato dalla casa editrice Epoché per promuovere un dibattito intorno ad un dramma storico che è all’origine di intolleranze razziali ancora attuali, e che, insieme a “LA SCHIAVITÙ SPIEGATA AI NOSTRI FIGLI” di Joseph N’Diaye (il conservatore della Casa degli Schiavi di Gorée) ha ottenuto dall’UNESCO il prestigioso riconoscimento “La Route de l’Esclave”.

L’Autore:
Olaudah Equiano nacque nel 1745 a Essaka, un villaggio ibo dell’attuale Nigeria, e la sua vita coincide con la sua autobiografia, pubblicata nel 1789 con il titolo originale di THE INTERESTING NARRATIVE OF THE LIFE OF OLAUDAH EQUIANO, OR GUSTAVUS VASSA, THE AFRICAN.WRITTEN BY HIMSELF. Morì nel 1797.

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"Razza partigiana. La storia di Giorgio Marincola (1923-1945)"

 

Domenica 8 Febbraio alle ore 18.30, La Libreria GRIOT presenta

“Razza partigiana. La storia di Giorgio Marincola (1923-1945)”, Iacobelli Editore 2008.

Con Sandro Triulzi, storico dell’Africa
e gli autori Carlo Costa e Lorenzo Teodonio

Un ragazzo che diventò antifascista e fece il partigiano. Fu catturato, internato, liberato, tornò a combattere e fu ucciso. Aveva 23 anni e non era un ragazzo come gli altri: aveva la pelle nera.

“La storia di Giorgio Marincola è una storia esemplare per questa Italia che ha scarsa consapevolezza di sé e dei suoi valori, continuamente minacciati da nuove onde di razzismi e di ossessioni securitarie.” (dalla prefazione di Sandro Triulzi)

 

Questa è la storia di un liceale che viveva in Italia alla fine degli anni ‘30. Ma in quell’epoca c’era il fascismo e poi arrivò la guerra. Qualcosa o, forse di più, l’incontro con Pilo Albertelli, suo insegnante di Storia e Filosofia poi trucidato alle Fosse Ardeatine, gli aprì la mente e lui diventò un partigiano, l’unico partigiano italo-somalo decorato alla memoria.

Un ragazzo che, seppur discriminato e deriso per il colore della sua pelle, ha fortemente sentito la sua appartenenza alla vita e alla storia italiana: ai suoi torturatori di Villa Schneider di Biella dirà “Sento la patria come una cultura e un sentimento di libertà, non come un colore qualsiasi”.

Questo libro è stato fortemente voluto dalla sorella di Giorgio, Isabella Marincola, che oggi vive a Bologna e che ha messo a disposizione le carte private di Giorgio, i suoi appunti di storia, filosofia, economia politica, ma anche i suoi tentativi letterari e poetici.

Razza partigiana. La storia di Giorgio Marincola (1923-1945)
a cura di Carlo Costa e Lorenzo Teodonio
Prefazione di Alessandro Triulzi
Collana Frammenti di Memoria
Editore Iacobelli 2008
pagine 176, euro 14,90

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Obama scrittore, Obama lettore: o della creolizzazione del mondo


Con Marco D’Eramo, Andrea Palombi e Maria Teresa Carbone
Domenica 25 gennaio alle ore 18.00 in poi, la Libreria GRIOT vi invita ad una serata dibattito (e festeggiamenti) sull’insediamento di Barack Hussein Obama alla Casa Bianca. ‘Espressione della creolizzazione del mondo’, il 44 presidente degli Stati Uniti ha raccontato la sua storia nel libro “I sogni di mio padre”, pubblicata nel lontano 1995 all’epoca in cui veniva eletto direttore della Harvard Law Review. Toni Morrison ha parlato di Obama come di “a writer in my high esteem”.
 
L’elezione e l’insediamento del “presidente-scrittore” ha stimolato in modo che non ha precedenti il mondo della cultura ed in particolare della letteratura. Omaggi di penne illustri sono piovuti dai quattro angoli del pianeta tra cui – per citarne solo alcuni – Wole Soyinka, Mia Couto, Salman Rushdie, Edouard Glissant che si sono rivolti ad Obama come un loro pari, oltre che un uomo dalla grande statura politica.
Di Obama scrittore e di Obama lettore, parleranno Marco D’Eramo, giornalista, Andrea Palombi, editore dell’autobiografia di Obama in Italia insieme a Maria Teresa Carbone.