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Presentazione del graphic novel "Badù e il nemico del sole" (2017, Tunuè)

Sabato 17 febbraio, alle 18.30 GRIOT presenta il fumetto “Badù e il nemico del sole”, scritto da Francesca Ceci e Christian B. Bouah e disegnato da Stefania Costa, Laura Congiu, Stefania Potito, Gabriele Peddes. All’incontro parteciperanno gli sceneggiatori e l’antropologo Gianluca Gatta (Archivio delle Memorie Migranti). 

Siamo nell’Africa Subsahariana, durante il periodo coloniale. Badù è un ragazzino vagabondo dall’insaziabile curiosità: a ogni passo fa domande agli altri e interroga se stesso su tutto quello che vede e, anche se non è mai alla ricerca di misteri o guai, ecco che quelli, puntualmente, gli vengono incontro rimescolando le carte di giornate qualunque. Armand De Bernier, il geco con gli occhiali e il foulard che lo accompagna in tutte le sue scorribande, cerca di metterlo in guardia grazie alla sua saggezza europea, ma quando il figlio del capo infermiere della città scompare misteriosamente, come molti altri bambini albini, diventa impossibile girarsi dall’altra parte. Un giallo, un’avventura e un viaggi verso terre lontane dove il pregiudizio, la superstizione e la magia raccontano una storia di emarginazione al contempo distante e vicinissima.

 
 

Francesca Ceci scrive di libri per la rivista Flanerì. Ha pubblicato articoli e racconti su riviste e blog letterari quali Il Tascabile, Tre Racconti, Oblique 8×8, Nazione Indiana, La Balena Bianca, Scrittori Precari, Paese Sera, Sagarana. Ha collaborato con Gli Stati Generali, YouBee Magazine e Cafebabel-Rivista europea con articoli relativi alla letteratura e al sociale.

Christian B. Bouah è nato in Costa d’Avorio, vive in Italia da molti anni. Appassionato di storia e politica internazionale, di antropologia e cultura dei griot.

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Presentazione del romanzo "Il tesoro degli ashanti" di Francesca Giommi (2017, Aras edizioni)

Domenica 11 febbraio, alle 18,30 GRIOT presenta il romanzo di Francesca Giommi “Il tesoro degli ashanti” (Aras edizioni). Insieme all’autrice parteciperà la giornalista Chiara Ricci. 

Isabel ama l’Africa, ne è affascinata, ne ha studiato la storia e la letteratura, e dall’Italia decide di partire, da sola, per trascorrere le vacanze alla scoperta del Ghana. L’avventura che la attende ridefinirà le sue idee accumulate durante gli studi universitari, rendendo più genuino il suo approccio con questo paese.  Fin da subito, infatti, Isabel si abbandona a questa terra, la sente amica, la percorre senza paura, e con grande rispetto. È una obroni, una giovane ragazza bianca che incontra altri ragazzi bianchi come lei, impegnati nelle ONG, e John, un compagno di studi afroamericano, impegnato in Ghana con i Corpi di Pace. E qui, insieme, vivono la festa nazionale per commemorare l’abolizione della schiavitù, e il Panafest (Pan African Historical Theatre Festival), l’evento che richiama il popolo nero espatriato, soprattutto dagli Stati Uniti, alla riscoperta delle proprie radici e dei legami culturali con la Madre Africa. E ancora, visitano Accra, Kumasi, il Lago Volta, per arrivare al Castello di San Giorgio, patrimonio dell’Unesco, e osservare l’Oceano Atlantico con gli occhi di chi, da lì, veniva portato via a forza per essere venduto come schiavo.

“In questo “romanzo di viaggio” o “di scoperta degli altri”, Isabel non sfuggirà a quella regola non scritta di essere disorientata almeno inizialmente dalla propria visione alterata sull’Africa. Ma l’approccio reale con città e villaggi, la volontà sincera di aprirsi al diverso, i contatti concreti con gente e natura del luogo, descritti minuziosamente dall’autrice, alla fine daranno un approccio genuino alla giovane avventurosa protagonista.” Dal Post Scriptum di Pap Khouma, autore del best seller “Io, venditore di elefanti” (Garzanti).

Francesca Giommi  è scrittrice, saggista, africanista e viaggiatrice,  ha scritto per Alias, Pulp Libri, L’Espresso, Nigrizia e Afriche&Orienti. Collabora alle pagine culturali e lettararie de L’indice, Il Tolomeo e Il Manifesto. Ha collaborato con le Università di Bologna, Milano, Padova e con la Brown University e UCLA (USA). Ha pubblicato saggi scientifici e accademici su riviste e miscellanee nazionali e internazionali (in italiano e in inglese) e curato il volume Black Arts in Britain. Literary Visual Performative (Aracne, Roma, 2011). É autrice della monografia Narrare la black Britain. Migrazioni, riscritture e ibridazioni nella letteratura inglese contemporanea (Le Lettere, Firenze, 2010).

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Presentazione del libro "Sai tu quante stelle ci sono in cielo? Ninna nanne da paesi vicini e lontani"

Sabato 3 febbraio, alle 18.30, GRIOT ospita la presentazione del libro “Sai tu quante stelle ci sono in cielo? Ninna nanne da paesi vicini e lontani” di Anna Maria Di Stefano, Susanna Messeca, Caterina Pontrandolfo e Irene Veglione (2017, Aperion edizioni). 

Parteciperanno le autrici con l’editore Giovanni Di Costanzo; presenterà il libro la dottoressa Daniela Bruno, psicoterapeuta dell’età evolutiva. Durante la presentazione Caterina Pontrandolfo (canto), Irene Veglione (violino), Gianni Pappalardo (chitarra) ci faranno ascoltare dal vivo una selezione delle ninna nanne del libro. 

 

“Sai tu quante stelle ci sono in cielo?” è una raccolta di ninna nanne, scritte e cantate, che le autrici, pur provenendo da formazioni professionali diverse, hanno incontrato nel loro percorso di vita. Hanno messo in comune le loro differenti capacità ed esperienze, per far emergere un senso ancora attuale in queste antiche canzoni provenienti da diverse culture, molte dall’area mediterranea, ma anche da paesi più lontani. Le autrici hanno cercato canti di paesi in guerra tra loro, come Israele e Palestina, Russia e Ucraina, canti che esprimono, nonostante tutto, l’universalità delle esperienze umane. Di proposito hanno scelto quelle che aiutano ad accettare una visione realistica e meno mitizzata della relazione madre-bambino: accettare ad esempio che possano esserci delle paure, delle attese magiche, degli scoraggiamenti, talvolta perfino la rabbia, accanto allo stupore per il miracolo della vita nascente. Il libro, e il cd che lo accompagna, è quindi adatto a genitori e figli che durante l’incontro potranno ascoltare dal vivo una selezione dei canti.

Vi aspettiamo! 
 

Le autrici

Susanna Messeca: psicoterapeuta dell’età evolutiva, socia dell’A.I.P.P.I., lavora nel suo studio privato di Napoli e in un Centro dell’hinterland, dove ha organizzato laboratori della fiaba con bambini

Anna Maria Di Stefano: sociologa, lavora e ricerca per le comunità Rom della città di Napoli da più di quindici anni. Si interessa del patrimonio favolistico e culturale delle comunità immigrate

Caterina Pontrandolfo: attrice, cantante, performer, drammaturga e regista lucana. Conduce un’articolata attività artistica che va dal canto popolare al teatro, al cinema, alla scrittura, alla ricerca etno-musicologica e antropologica.

Irene Veglione: violinista, diplomata presso il Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, ha al suo attivo esperienze orchestrali e di musica da camera, nonché esibizioni da solista di musica etnica.

 

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Incontro “Avere la pelle nera in Italia oggi: domande sull’identità”

Sabato 20 gennaio alle 18 GRIOT ospita un un incontro intitolato “Avere la pelle nera in Italia oggi: domande sull’identità”


L’incontro avrà la forma di un dibattito a più voci aperto a tutti/e. Tra i partecipanti vi saranno Federica De Matthias (italo-burkinabè, sociologa, operatrice sindacale e promotrice dell’evento),  Rahel Sereke (italo-eritrea, urbanista, videomaker e socia fondatrice di Cambio Passo ONLUS), Martina  (italo – keniota, donna e madre)

Che cos’è l’identità? Secondo il vocabolario Treccani, il termine indica tra le altre cose: “L’essere identico, perfetta uguaglianza”, “l’essere tutt’uno, di persona o cosa”, “l’essere quello e non un altro”. Io sono io perché appartengo a me stesso/a. In termini sociologici, l’identità è legata al background socio-culturale e al territorio di appartenenza.

Ma cosa comporta in una società come la nostra, variamente definita come “multietnica”, “discontinua”, “liquida”, definire la propria identità?

La scelta di definirsi in termini netti ed univoci può essere per chi non è “del tutto” italiano/a, o per chi in effetti lo è ma non è percepito/a e riconosciuto/a come tale (perché non è bianco/a o non ha gli stessi diritti) può rappresentare un modo per rivendicare la propria appartenenza ad un gruppo collettivo, ottenere un riconoscimento, essere in qualche modo tutelati e difesi, e allo stesso tempo opporsi al rischio di una crisi identitaria.

Oggi si usano termini come ragazzi di seconda generazione, afro-italiani, italo-africani, misti, mulatti…ma se dovessimo chiedere ad un qualsiasi ragazzo nero incontrato per strada di definirsi, riceveremmo risposte differenti : “io sono italiano e non conosco la mia cultura d’origine; io sono afro-italiano, perché i miei genitori sono di origine africana o sono nato in un paese africano ma cresciuto in Italia; io sono nero e basta; io sono figlio di seconda generazione perché nato da due genitori stranieri o da una coppia mista; io sono figlio adottato ma sento di appartenere  alla cultura del mio paese di provenienza”…

Lo scopo dell’incontro non è quello di trovare un unico termine per rappresentare le varie sfaccettature di una identità personale ma quello di porsi delle domande e dar voce alla pluralità degli attori sociali coinvolti.

Che cos’è davvero l’identità? Essere definito/a e categorizzato/a a chi giova? Chi ha il potere di definire l’identità dell’altro/a? Si può essere più cose, avere più identità? Il background culturale del paese di origine dei miei genitori può essere tramandato vivendo in Italia? Oppure posso conoscere la mia cultura di origine, apprezzarla e con il tempo far sì che diventi parte di me stesso/a?

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RACCONTARE IL VIAGGIO – una serata interattiva con Guido Bosticco (Scuola del Viaggio)

 
Venerdì 19 gennaio alle 18,30 Guido Bosticco e Vince Cammarata presenteranno il volume “Raccontare il Viaggio” – 30 lezioni dalla scrittura all’immagine – scritto in collaborazione con Andrea Bocconi e pubblicato dal Touring Club Italiano

Perché raccontare un viaggio?

Per dare un senso a ciò che abbiamo visto, riviverlo a distanza, trovare ispirazione per nuove avventure. E soprattutto per il piacere di condividerlo con altri, su riviste, giornali, blog o social network.

Il ritorno da un viaggio fa parte del viaggio stesso. È una dimensione quasi sospesa, dove trasformazione e adattamento si devono confrontare con la quotidianità ritrovata, che non sarà più comunque la stessa. Ma per capire un viaggio forse è necessario raccontarlo, confrontarlo con gli altri per farlo proprio. A questo e a molto altro è dedicata la serata che ha per titolo proprio “Raccontare il viaggio” e come oggetto il libro che prova a spiegare come si può raccontare un viaggio in trenta lezioni “dalla scrittura all’immagine”. Alla serata sarà più che necessario portare con sé carta e penna: impossibile non venire “disturbati”! Guido e Vince vi aspettano …

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Haiku e dintorni – Laboratorio di scrittura breve con Francesco De Sabata e Claudio Visentin

Haiku e dintorni: laboratorio di scrittura breve a cura di Francesco De Sabata e Claudio Visentin (Scuola del viaggio)
La brevità è una conquista: richiede chiarezza di idee, efficacia, soluzioni brillanti.
I social media hanno reso abituale l’uso di forme di scrittura breve, a cominciare dai 140 caratteri di Twitter; ma non sempre è buona scrittura. Invece il limite dello spazio e la necessità della sintesi sono un’opportunità per migliorare l’espressione.
La tradizione propone diverse forme di scrittura sintetica, per esempio lo haiku, il raffinato componimento poetico giapponese che condensa in poche righe i paesaggi e l’eco che restano nell’anima del viaggiatore.
Nel nostro laboratorio, dopo un’introduzione alla scrittura breve con divertenti esercizi, approfondiremo la tecnica dello haiku; i partecipanti saranno guidati alla composizione di propri testi da uno dei migliori compositori italiani.
DOCENTI
Francesco De Sabata, apprezzato autore di haiku, ha ricevuto diversi riconoscimenti nazionali e internazionali per le sue composizioni.
Claudio Visentin è l’ideatore della “Scuola del viaggio”. Studia e racconta i nuovi stili di viaggio sulle pagine del supplemento domenicale del “Sole24Ore”. Ha scritto “In viaggio con l’asino” (Guanda, con Andrea Bocconi) e “Alla ricerca di don Chisciotte” (Ediciclo, con Stefano Faravelli).

QUANDO
Sabato 10 marzo 2018 dalle 10 alle 17

QUOTA
90€ (più per chi non è già socio, 20€ di tessera associativa annuale di APS Officina GRIOT . La tessera dà diritto al 10% di sconto sull’acquisto dei libri della Libreria GRIOT). E’ inclusa una copia del libro di Francesco de Sabata, “Suite per haiku”.

ISCRIZIONI: [email protected]
N.B. Il corso è a numero chiuso (max 16 partecipanti), con chiusura delle iscrizioni sabato 3 marzo 2018.
L’illustrazione è di Stefano Faravelli.

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Concerto del Duo Hayet – Hafid Moussaoui (oud) e Cristina Italiani (flauto)

Domenica 28 gennaio alle 18,30 GRIOT vi invita ad una serata sulle note dell’oud e del flauto in compagnia del Duo Hayet

Il Duo Hayet  nasce dall’incontro tra un virtuoso algerino dell’Oud, Hafid Moussaoui e l’eclettica flautista e performer italiana del Collettivo Improvvisatore Involontario, Cris Malika Italiani. La musica del Duo si inspira ai colori e ai profumi del Mediterraneo con la fusione di ritmi africani e dell’Italia meridionale, non trascurando i modi arabi ed orientali. Un incontro quindi tra le due rive del Mediterraneo, tra due musicisti di due differenti culture col medesimo approccio all’improvvisazione, in un clima di libertà, spontaneità e di apertura.

 

Ingresso: 10€ quale sostegno all’organizzazione del concerto e delle tante attività culturali e artistiche proposte ai soci di Officina GRIOT. Tessera associativa eventi in omaggio. E’ gradita la prenotazione via mail a [email protected]

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Presentazione del graphic novel "La sposa yemenita" di Laura Silvia Battaglia e Paola Cannatella (BeccoGiallo)

Venerdì 15 dicembre GRIOT alle 18 vi invita alla presentazione del graphic novel “La sposa yemenita” di Laura Silvia Battaglia e Paola Cannatella
A dialogare con le due autrici ci sarà Lorenzo Declich, esperto di mondo arabo contemporaneo

Lo Yemen è conosciuto dall’opinione pubblica per essere la fucina del terrorismo di Al Qaeda e per i rapimenti di turisti stranieri. Ma è anche il Paese che fu la culla della regina di Saba, che stregò così tanto Pasolini da portarlo a girare i suoi film storici in questa terra. La reporter Laura Silvia Battaglia ci racconta lo Yemen in prima persona, attraverso la vita delle piccole comunità locali, nei piccoli gesti quotidiani che oltrepassano pregiudizi e barriere. Lo Yemen si rileva uno straordinario mondo da scoprire, ricco di cultura, storie e contraddizioni. (Dalla quarta di copertina)

Laura Silvia Battaglia, giornalista professionista freelance e documentarista, vive tra Milano e Sanaa (Yemen) e collabora stabilmente con numerose testate italiane ed internazionali, tra cui Avvenire, La Stampa, Il Fatto Quotidiano, Transterra Media, TRTWorld, il servizio pubblico svizzero (RSI), Index on Censorship, The Fair Observer e Guernica Magazine. E’ autrice dell’ebook Lettere da Guantanamo (Il Reportage 2016).

Paola Cannatella è una fumettista, illustratrice e co-sceneggiatrice di graphic novel. I suoi libri sono stati pubblicati da BeccoGiallo, Corriere della Sera, Rizzoli Lizard e Tunuè.
L’evento è organizzato in collaborazione con Europolitica.

 

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Sulle note della kora – Madya Diebaté in concerto!

Domenica 10 dicembre alle 20,30 GRIOT vi invita al concerto del musicista senegalese Madya Diebaté per una serata sulle note della kora, l’arpa a 21 corde mandinka

Madya Diebaté è un griot o jalì proveniente dalla Casamance, regione nel sud del Senegal e residente in Italia a Roma ormai da molti anni. Madya è un korafolà, un virtuoso della kora  tra i più abili e sensibili della diaspora africana in Europa, nonché cantante dalla voce eterea e tenorile.
Quella di Madya, attento interprete della cultura mande, è musica spirituale e rarefatta che esprime con coraggio l’evoluzione artistica alla quale si è dedicato in questi anni italiani. I temi cantati da Madya in lingua mandinka, riguardano lo stupore davanti alla creazione divina, i valori dell’amicizia e della saggezza, l’importanza di aiutarsi gli uni con gli altri e la speranza per un destino che appaghi. Musica che viene da lontano e che arriva nel profondo, gioia di vivere con misteriosa semplicità. Le composizioni di Madya sono dolci e struggenti nelle loro antiche melodie, complesse e irresistibili nei ritmi tradizionali. E’ musica che ha il potere di trascinare chi ascolta in dimensioni oniriche antiche come solo i griot e la kora riescono a fare: rifs insistenti che si rincorrono, ipnotici, meditativi, nervosi e aggrumati.

 

Madya Diebaté, discendente di una antica famiglia di griot le cui origini risalgono al XIII° secolo, è originario di Darsilame (Tanaf, Sédhiou) vicino al fiume Balonbalola. La sua famiglia ha intrecciato parentele con tutte le altre famiglie griot: i Kanouté, i Kouyaté e i Sissokò. I griot di Darsilame usano dire, “siamo come le zucche, che provengono dalla stessa madre e sono legate alle stesse radici”: ambe bora jiriba kelen na, siamo tutti venuti dallo stesso albero. Madya è attualmente membro stabile della Med Free Orchestra e collabora assiduamente con Badara Seck, griot e cantante senegalese.

Ingresso 10€ quale sostegno all’organizzazione del concerto e delle tante attività culturali e artistiche proposte ai soci di Officina GRIOT. Tessera associativa eventi in omaggio.
E’ gradita la prenotazione entro venerdì 8 dicembre inviando una mail a [email protected]

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Vecchi e nuovi razzismi. Il caso italiano: incontri a cura di Mauro Valeri

Vecchi e nuovi razzismi. Il caso italiano

 Una serie di incontri a cura di Mauro Valeri

Dal 17 febbraio 2018, un sabato al mese dalle 16.00 alle 18.00

Gli ultimi anni hanno fatto registrare un preoccupante risorgere del razzismo, o meglio dei razzismi. Infatti, accanto al razzismo tradizionale, di stampo ottocentesco, che, nonostante non abbia più basi scientifiche, ha ancora un notevole peso soprattutto nel senso comune, si stanno imponendo nuove forme di razzismo, che pongono l’accento non più sul concetto di razza, ma su quello di cultura (il razzismo differenzialista), sulla cittadinanza (xenorazzismo), sul tema specifico del colore della pelle (suprematismo bianco, afrofobia, ecc.). Allo stesso tempo, anche il web è diventato un veicolo particolarmente efficace per la diffusione di quelli che sono chiamati “discorsi d’odio” (hate speech) che spesso possono trasformarsi, nella realtà, in crimini d’odio (hate crime) a matrice razziale. A questa capacità di metamorfosi del razzismo, l’antirazzismo ha mostrato una notevole difficoltà ad opporsi, soprattutto a mettere in campo concetti e pratiche efficaci.

Si tratterà di una serie di incontri mensili di due ore l’uno, durante i quali saranno presi in esame cinque diversi periodi storici (1861-1921; 1922-1944; 1945-1970; 1971-1990; 1990-2017), allo scopo di far emergere le fratture e le continuità tra passato e presente. In ogni periodo storico, l’attenzione verrà posta sia alle teorie e alle prassi razziste presenti in Europa e in altri paesi significativi (Stati Uniti, Sud Africa, ecc.), sia alle teorie e alle prassi antirazziste adottate. Una riflessione particolare verrà assegnata al caso italiano, dove, oltre alle teorie e alle prassi razziste e antirazziste, saranno analizzate le “relazioni razziali” presenti in Italia, soprattutto prendendo come punto di riferimento le vicende dei black italians, le cui testimonianze dirette permettono di avere un quadro più concreto della realtà.

Scopo degli incontri è quindi quello di fornire una conoscenza più approfondita, sia in termini storici che teorici e pratici, su un tema quale quello del razzismo, che specie nel caso italiano, rimane troppo spesso legato a vecchie e scarsamente efficaci chiavi di lettura, o addirittura relegato ad un periodo storico molto limitato. L’obiettivo è pertanto quello di riuscire ad avere la capacità di comprendere quanto sta avvenendo e individuare strategie antirazziste efficaci.

Durante il percorso, verrà anche proposta una bibliografia e una filmografia di riferimento.

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Mauro Valeri, sociologo e psicoterapeuta da anni è impegnato nella ricerca e nel monitoraggio dei fenomeni del razzismo e della xenofobia.

Bibliografia dell’autore:

·      A testa alta verso l’oriente eterno. Liberi muratori nella resistenza romana – 2017

·      Generale nero. Domenico Mondelli: bersagliere, aviatore e ardito – 2016

·      Campioni d’Italia? Le seconde generazioni e lo sport 2014

·      Stare ai giochi. Olimpiadi tra discriminazioni e inclusioni 2012

·      Mario Balotelli vincitore nel pallone – 2014

·      Negro, ebreo, comunista. Alessandro Sinigaglia, venti anni in lotta contro il  fascismo – 2010

·      Che razza di tifo. Dieci anni di razzismo nel calcio italiano – 2010

·      Nero di Roma. Storia di Leone Jacovacci, l’invincibile mulatto italico – 2008

·      Black Italians. Atleti neri in maglia azzurra 2006

·      La razza in campo. Per una storia della rivoluzione nera nel calcio -2005

Contributo: €20 ad incontro (è necessaria l’adesione annuale all’Associazione Officina GRIOT 20,00€)

Per iscrizioni e informazioni: [email protected]