Descrizione
Ci si figura abitualmente la storia della psicoanalisi, nata a Vienna agli albori del Novecento, come un movimento inesorabile verso Occidente, in ragione della diaspora ebraica dall’Europa continentale in direzione della Gran Bretagna e degli Stati Uniti. Un tale immaginario si trova confortato dal ricorrere delle metafore su Freud ‘conquistador’ di un Nuovo Continente e sulla prima generazione di ‘pionieri’ della nuova scienza che lo accompagna. Questo studio prende in contropiede un tale immaginario, esplorando alcune rotte alternative intraprese dal freudismo. Lungo il XX secolo, infatti, la psicoanalisi si imbatté nella questione coloniale, in particolare in India e nell’Africa francese (Madagascar, Algeria), contribuendo a pensare, in senso soggettivo oltre che politico, la questione della decolonizzazione, esperienza che, lungi dall’essere esaurita, continua ad agitare il mondo post-coloniale e produce nuovi sintomi, tanto sul versante degli ex-colonizzati quanto su quello degli ex-colonizzatori.