Giovedì 5 luglio, alle 19, GRIOT ospita la presentazione del libro “Viaggio a Cartagine” di Carlo Ruta e Francesco Tiboni (Edizioni di Storia e Studi sociali). Partecipa insieme agli autori l’assessore della Regione Sicilia ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa. Coordinano la discussione Pippo Cappellano, giornalista, Pina d’Alatri, giornalista e Milena Romeo, presidente di Cara Beltà.
Il viaggio lungo il Mediterraneo di altre epoche continua, ancora attraverso un serrato dialogo, e stavolta, partendo dall’Oriente siro-palestinese, dove i due autori «sostano» un bel po’, alla ricerca dei caratteri di quel mondo originario, si approda Cartagine, che espande e arricchisce la civiltà fenicia in Occidente. La città dei Punici vive di un’agricoltura florida, di un ricco artigianato ed è dotata, soprattutto, di uno straordinario estro marinaro e mercantile. Per diversi secoli, prima che erompa lo scontro con Roma, essa riesce a regolare i commerci di vaste aree mediterranee. Imprime, contestualmente, svolte epocali nei processi di sviluppo delle arti e delle culture materiali. In alcune fasi è un paese in guerra, ma, come è nella propria indole, neppure in quei frangenti si sottrae allo scambio e alla contaminazione. Combatte contro Roma ma in tante cose, anche sul terreno del sacro, somiglia alla città avversaria. Sia l’una sia l’altra coltivano un ethos patriottico, fatto di eroismi civili e militari. Cartagine nel 146 a.C. viene distrutta, ma dopo qualche secolo finisce con il risorgere dalle proprie rovine per volontà di Cesare e, poi, dell’imperatore Ottaviano Augusto. Oltre la propaganda politica che a lungo le ha attribuito il ruolo di nemica, e nonostante il pregiudizio che persiste lungo i secoli, essa si consolida infine nell’immaginario attraverso il mito, e in particolare, tramite l’elaborazione virgiliana, quello della sua prima regina, Didone.
Carlo Ruta è studioso del mondo Mediterraneo e di letterature di viaggio. Si occupa inoltre di problemi dell’età contemporanea. Si è laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Messina. Si è laureato poi in Teorie della morale della conoscenza e della comunicazione all’Università degli Studi di Urbino. E’ autore di numerosi saggi, e ha diretto la rivista bibliografica Libri meridionali. Ha condotto reportage e inchieste per numerose testate, tra cui il manifesto, Narcomafie, Peacelink, Domani Arcoiris, Left Avvenimenti, Polizia e Democrazia. Ha relazionato in numerosi convegni di studio e ha tenuto seminari universitari.
Francesco Tiboni è un archeologo navale e sottomarino, dottore di ricerca dell’Università di Marsiglia. Ha diretto più di 50 ricerche archeologiche e collaborato con numerose università, enti e centri di ricerca. Sua è la teoria che il Cavallo di Troia in realtà fosse una nave.