Descrizione
Un grande progetto site-specific di una delle più originali e affermate artiste contemporanee. Nata a Kano, Nigeria, nel 1974, Otobong Nkanga è tra le più importanti artiste contemporanee internazionali la cui ricerca affronta temi urgenti legati alla crisi ecologica e ambientale, allo sfruttamento delle risorse e alla sostenibilità indagando le storie del colonialismo, le sue ripercussioni sul tessuto sociale e le nuove forme di arte materiale. La monografia documenta l’esposizione appositamente ideata per gli spazi espositivi del Castello di Rivoli: disegnando un paesaggio inedito, l’installazione comprende opere-tappeti dalla forma irregolare ispirati a minerali, come quarzo e malachite, le cui proprietà curative sono note fin dall’antichità. I tappeti si estendono nello spazio attraverso lunghissime corde intrecciate a mano che a loro volta connettono molteplici oggetti scultorei concavi realizzati in legno, vetro e terracotta, che al loro interno ospitano ulteriori materiali organici o veicolano suoni, dotando l’opera di una componente performativa e sensualmente relazionale, in un affascinante dialogo tra le diverse tradizioni culturali che si intrecciano nella biografia dell’artista: nata in Nigeria e cresciuta in Francia, attualmente residente ad Anversa. Oltre a poesie inedite dell’artista, il volume include nuovi saggi di Carolyn Christov-Bakargiev, di Marcella Beccaria e un’intervista all’artista di Éric Mangion. Il catalogo documenta le mostre con schede sulle opere e immagini degli allestimenti presso le due sedi ed è corredato da una ricca cronologia scientifica delle mostre personali e collettive che, per la prima volta, ripercorre la storia espositiva dell’artista dagli esordi al presente. L’antologia di saggi critici comprende testi di Anne Barlow, Okwui Enwezor, Natasha Ginwala, Emanuele Guidi, Nav Haq M. Neelika Jayawardane, Mwenya B. Kabwe, Omar Kholeif, Yvette Mutumba, Bonaventure Ndikung, Philippe Pirotte, Stephanie Rosenthal, Jérôme Sans, Bisi Silva, Danielle Tilkin e Helen Welford.