Descrizione
Sempre, quando si prende in esame l’assetto istituzionale di una colonia vi si legge in controluce l’immagine della madrepatria. Anche nella Colonia Eritrea, si riflesse, rimpicciolita ma fedele nel rispecchiamento dei vizi e delle virtù, l’Italia di fine secolo. Tuttavia, sarebbe un errore pensare che le istituzioni coloniali siano state delle semplici copie di quelle della madrepatria: furono piuttosto il risultato di un metissage fra il modello italiano, lontano ma comunque rodato da una esperienza almeno decennale, e la realtà locale, spesso mal compresa e usata strumentalmente. L’amministrazione coloniale italiana fu condizionata, oltre che dall’esempio delle esperienze altrui, dalla scarsa esperienza maturata, dalle limitate risorse locali e metropolitane, dalla esigenza di governare unendo il massimo di efficienza al minimo di spesa: la ricerca delle forme di organizzazione amministrativa fu lenta e laboriosa, e seguì le tappe delle conquiste coloniali. Il presente volume rintraccia questa parabola, mettendo in evidenza i limiti e le incertezze dell’amministrazione e al contempo le qualità degli uomini ai quali venne affidato il compito di organizzare un sistema di governo coloniale.