Descrizione
Settantadue uomini arrivano in un paese della campagna siciliana. L’epoca li chiama “immigrati”, “rifugiati” o “migranti”. Ad Altino, quelli che l’associazione Santa Marta prende in carico si chiamano ragazzi. La loro presenza però sconvolge la quotidianità della cittadina. In attesa che venga deciso il loro destino i ragazzi si imbattono in ogni sorta di personaggi: un parroco atipico che riscrive le loro storie, una donna impegnata a offrire loro accoglienza, un uomo determinato a rifiutargliela, un poeta scorbutico che non scrive più. Ogni personaggio di quest’affresco, chiunque esso sia, è costretto a riflettere su cosa significhi l’incontro con persone di cui in fondo sa ben poco. I loro punti di vista sono altrettanti sguardi su una situazione meno conosciuta di quello che sembra, altrettante voci disarmoniche e mischiate, nel bene e nel male, fino alla fine, fino al silenzio imposto dalla voce ultima del coro.