Descrizione
Giordania, nell’Amman dei giorni nostri, cinque giovani, quattro ragazze e un ragazzo, vivono il passaggio verso la vita adulta scontrandosi con le imposizioni di una società che li vorrebbe conformi alle proprie regole. Troppo attuali per dire di sì alle norme, troppo normali, forse, per avere la forza di ribellarsi apertamente. “La sposa di Amman” non è una favola moderna con un lieto fine. In tutta la narrazione, c’è un senso di presentimento, di disastro imminente e la conclusione è drammatica e profondamente toccante. Man mano che il lettore si affeziona a ciascuno dei cinque personaggi principali, condividendo in una certa misura l’ambiente claustrofobico della capitale giordana, una città chiusa come un villaggio, diventa chiaro che la fuga potrebbe essere l’unica risposta. Fadi Zaghmut, col suo primo romanzo, crea un intreccio di storie che risulta essere una boccata d’ossigeno nel panorama della letteratura araba contemporanea, una spinta alla liberazione sessuale e di genere che, con lirismo, tratteggia la disperazione di un’intera generazione.