Descrizione
“Coinvolgente e memorabile” Ben Okri
‘Meditativa, gestuale, filosofica: una coraggiosa reinvenzione della narrativa dell’immigrato… Senza precedenti’ Taiye Selasi
‘Ho letto questo romanzo molto lentamente. Non volevo perdermi nulla… È un libro ricco e bellissimo e quando sono arrivato alla fine ho voluto ricominciare da capo’ Chibundu Onuzo
Maya cresce in Germania sapendo che i suoi genitori sono diversi: l’uno dall’altro e dal resto del mondo. Il padre riservato e studioso è distante; e la sua bella e volubile madre è un vortice, con un debole per gli acquisti sfarzosi e un potere ipnotizzante per raccontare storie dell’antica gloria della famiglia – di ciò che è stato avuto e ciò che è andato perduto.
E poi Kojo arriva un Natale, come un’annunciazione: cugino di Maya, e figlioccio di sua madre. Kojo ha un modo con le parole – un modo di parlare del Ghana, dell’impero e di cosa succede quando i tesori di un paese vengono portati via dai colonialisti. Per la prima volta, Maya ha qualcuno che può aiutarla a capire perché l’esilio ha reso i suoi genitori così come sono. Ma poi Maya e Kojo vengono separati, portati a scuola in Inghilterra, dove si trovano faccia a faccia con i rituali esasperanti dell’Impero.
Tornata in Ghana da giovane, Maya si ricongiunge al suo potente ma sempre più tormentato cugino. Il suo ritorno a casa scatenerà un esorcismo della loro famiglia e dei demoni più strani e oscuri del loro paese. È sulla scia di questa distruzione che Maya realizza il proprio scopo: raccontare la storia di sua madre, suo cugino, la loro terra e la loro perdita, alle sue condizioni, con la sua stessa voce.
