Tornare alle origini, a volte, è l’unico modo per andare avanti. Come per la protagonista Cambara, somala di nascita ma cresciuta a Toronto, crocevia di tradizioni opposte ma destinate a convivere in lei. Il suo viaggio di ritorno a Mogadiscio è il disperato tentativo di ritrovare se stessa, rivendicando la casa di famiglia occupata dai signori della guerra. Ad aiutarla, un gruppo di attiviste somale che lavorano per portare la pace in un paese devastato dalla violenza. Negli occhi di Cambara vediamo lo sguardo saggio e cosmopolita di Farah sul mondo musulmano e sulla capitale somala, ridotta a uno stato di disperazione e violenta anarchia. Il viaggio di questa donna straordinaria è lo stesso intrapreso dall’autore che per la sua patria non ha mai smesso di lottare e, soprattutto, di sperare.