Descrizione
Un viaggio accorato e avvincente sulle rotte dei migranti, sulle navi che li soccorrono, dentro le storie dei protagonisti e nel cuore della fabbrica di false notizie che alimentano la retorica anti-ONG della destra sovranista di tutta Europa. Era il mese di aprile 2017 quando, per primo, Luigi di Maio utilizzò l’espressione «taxi del mare» per screditare l’operato delle navi che prestavano soccorso ai migranti partiti dalle coste libiche a bordo di imbarcazioni di fortuna. Da allora ha preso piede nel discorso pubblico e politico italiano un attacco sistematico alle ONG che si occupano del soccorso in mare e della prima accoglienza, una criminalizzazione che ha portato all’apertura di diverse indagini da parte del procuratore di Catania Zuccaro, fino ad adesso archiviate in un nulla di fatto, al sequestro di imbarcazioni come la Iuventa, alla crisi della nave della guardia costiera Diciotti, alla decisione di chiudere i porti italiani presa dal ministro dell’Interno Salvini, alla nuova politica antisbarchi e anti-ONG del governo Conte. Annalisa Camilli, dal 2007 voce di Internazionale, segue da oltre dieci anni il tema dei flussi migratori e dell’accoglienza, è stata in più occasioni a bordo delle navi delle ONG, ha visto da vicino le condizioni in cui operano i soccorritori, ha seguito i migranti lungo tutte le rotte (Balcani, Grecia, Libia, Tunisia) che conducono al sogno di una nuova vita in Europa. In questo libro, frutto di anni di reportage e ricerche, racconta i viaggi della speranza, le storie degli ultimi della terra e delle persone che si impegnano per salvarli. Facendolo spiega quanto c’è di vero nelle accuse mosse dalla politica e da certo giornalismo ai volontari che si occupano di soccorso e accoglienza, senza risparmiare un giudizio deciso sulle iniziative messe in campo dal nuovo governo giallo-verde, non ultimo il Decreto Sicurezza.