Domenica 14 aprile alle 18, GRIOT presenta “Specchi scomodi. Etnografia delle migrazioni forzate nel Libano contemporaneo” di Estella Carpi (2018, Mimesis). Insieme all’autrice ci saranno l’islamista Lorenzo Declich e Gennaro Gervasio, docente di storia dei Paesi islamici all’Università di Roma Tre
Questo libro offre una lettura sociologica dei flussi dei rifugiati verso il Libano e dell’impatto sociale degli aiuti umanitari su comunità locali e migranti. Il punto di partenza è il racconto etnografico di quattro donne reduci da violenze politiche e migrazione forzata: Souhà, Iman, ‘Alia e Amal. Analizzando lo sfollamento interno nella periferia meridionale di Beirut, causato dalla guerra del luglio 2006 tra Libano e Israele, il libro si focalizza sui residenti locali e sui rifugiati palestinesi e iracheni per poi esaminare la gestione della crisi siriana nel Libano settentrionale, dove l’ospitalità locale viene istituzionalizzata dalle agenzie umanitarie. L’autrice identifica così gli “specchi scomodi”, ovvero la continuità che lega indissolubilmente non solo quattro vite apparentemente scollegate l’una dall’altra e quindi quattro processi storici, ma anche le strategie quotidiane di sopravvivenza economica ed emotiva di diversi gruppi sociali.
Estella Carpi è un’antropologa sociale che si occupa di migrazione forzata, assistenza umanitaria e politiche dell’identità nel Levante arabo e, più recentemente, in Turchia. Attualmente è ricercatrice presso lo University College London. Ha ottenuto un dottorato di ricerca sulle crisi di emergenza nel Libano contemporaneo presso la University of Sydney in Australia. In passato, ha lavorato come ricercatrice in Egitto, Libano ed Emirati Arabi Uniti. Ha studiato arabo all’Università di Milano e Damasco.