Sabato 23 febbraio, alle 18, GRIOT ospita la presentazione del saggio di Tatiana Petrovich Njegosh “Il buon americano. Scrittura e identità nazionale in Henry James” (2017, Ombre Corte edizioni). Insieme all’autrice parteciperanno Donatella Izzo, docente di letteratura angloamericana all’Università Orientale di Napoli, e Anna Scacchi, docente di letteratura angloamericana all’Università di Padova.
Per più di cento anni, lo scrittore Henry James è stato al centro dell’agenda nazionalista dei nascenti studi statunitensi in quanto americano espatriato in Gran Bretagna e come tale è considerato un modello negativo di anti-americano o, all’opposto, come americano ideale che grazie alla distanza dalla madrepatria riesce a guadagnare un punto di vista cosmopolita. Tatiana Petrovich Njegosh in questo saggio ripercorre la lunga storia critica dello scrittore muovendosi tra una pluralità di fonti primarie e dimostra la centralità dell’idea di nazione e il complesso intreccio tra identità nazionale, genere e razza nelle opere, nella vita, nella canonizzazione e ricanonizzazione di James. Se l’espatrio, l’adesione apparentemente entusiasta al Vecchio Mondo e la rinuncia alla cittadinanza americana hanno a lungo orientato il giudizio critico sulla sua opera e sulla sua figura, Petrovich Njegosh ribalta la prospettiva interpretativa attraverso la lente degli studi post-coloniali e mette al centro dell’attenzione la relazione tormentata tra James e gli Stati Uniti d’America.
In quest’ottica anche il legame dello scrittore con la Gran Bretagna si rivela ambivalente, ma soprattutto non esclusivo. E mentre l’Italia diventa nel tempo esempio di modernità complessa, alternativa a quella statunitense, James assume il ruolo del “buon americano”, l’americano che nonostante l’espatrio mantiene l’identità delle origini. Il saggio di Petrovic Njegosh cerca appunto di capire di quale identità e di quali origini si stia parlando.
Tatiana Petrovich Njegosh insegna Letteratura e cultura angloamericana e Storia della cultura americana all’Università di Macerata. Ha lavorato su T.S. Eliot, Edith Wharton, Anzia Yezierska, Dorothy West, Américo Paredes, Edwidge Danticat, ed è autrice di numerosi saggi su Henry James. Ha curato, con Anna Scacchi, Parlare di razza. La lingua del colore tra Italia e Stati Uniti (2012, Ombre Corte). Fa parte di InteRGRace, gruppo di ricerca su razza e razzismi.