Domenica 5 marzo alle 16,30 GRIOT presenta il romanzo “Via della Rivoluzione” dello scrittore iraniano Amir Cheheltan. Insieme all’autore partecipano all’incontro Fariah Sabahi e Antonello Sacchetti.
Fatah è il proprietario di una clinica dove si effettuano interventi per eliminare le tracce di rapporti sessuali prematrimoniali, dopo aver svolto l’ennesimo intervento di imenoplastica per salvare la rispettabilità di una sua giovane e affascinante paziente, la vita di Fatah subisce uno sconvolgimento improvviso da cui scaturisce la ricerca ostinata di un amore perduto. Shahrzad vorrebbe sposarsi con un uomo impiegato presso il carcere di Teheran, dove sono rinchiusi perlopiù prigionieri politici. Mostafa, pur desiderando l’amore, trascorre la sua quotidianità e gli anni migliori della sua gioventù dentro le mura di questa prigione compiendo torture indicibili. Le loro esistenze si incrociano legandosi in un unico e inesorabile destino che sovrasta ogni personaggio di quella che può definirsi un’opera corale. In queste pagine coraggiose e intense, censurate in Iran, come altri libri di Amir Cheheltan scritti dopo la Rivoluzione iraniana, la città di Teheran è parte integrante e vivida della narrazione, in cui i temi della vita quotidiana e della sopravvivenza sono centrali mentre sullo sfondo scorre la storia del paese e l’interazione tra religione, stato e processo di modernizzazione, come racconta l’autore nell’intervista rilasciata a Farian Sabahi per Io Donna
Amir Hassan Cheheltan, ha iniziato la sua attività di scrittore alla fine degli anni ’70 e da allora ha pubblicato numerosi racconti e romanzi tradotti in molte lingue e a volte censurati in Iran. Per alcuni ha alternato la letteratura all’ingegneria elettronica, per poi dedicarsi unicamente alla scrittura. Ha vissuto in Gran Bretagna e, quando la situazione politica in Iran è diventata difficile per gli scrittori e gli artisti, in Italia, attualmente vive a Teheran.