Venerdì 27 novembre alle 18,30 GRIOT presenta “Capo di Buona speranza” del giornalista e antropologo camerunense Nganguè Eyoum
All’incontro saranno presenti l’autore del libro ed il giornalista de La Repubblica Pietro Veronese.
La traduzione simultanea sarà a cura di Lorenzo Fazzini, direttore della casa editrice EMI.
Il motore che funziona… a pipì, brevettato da quattro adolescenti nigeriane; la città di Ifrane (Marocco), secondo centro urbano più pulito al mondo; Vuya, il tablet made in Sudafrica che si ricarica con la luce del sole; il pepe bianco di Penja, la spezia camerunese più pregiata della terra; il primo corso per donne imam lanciato in Mauritania, antidoto all’estremismo religioso; Natnael Berhane, ciclista eritreo in fuga dalla dittatura e nuova stella del ciclismo afro…
Con la sua vivace penna di cronista Eyoum Nganguè ci fa conoscere un’altra Africa rispetto a quella dei soliti cliché. Una terra di donne e uomini che costruiscono una società migliore grazie a fantasia, talento e inventiva. L’Africa vanta mille vicende di bene spesso (e purtroppo) a noi sconosciute. In questa carrellata spiccano numerose storie al femminile che raccontano un continente intriso di speranza e capace di futuro: scrittrici e fumettiste, modelle e attrici, esploratrici e cuoche di fama internazionale. Grazie a Nganguè vediamo l’Africa da una prospettiva diversa. E ci nutriamo di un «afrottimismo» che ribalta tanti (e ormai vecchi) luoghi comuni.
Eyoum Nganguè, giornalista e antropologo, è nato in Camerun nel 1967. Risiede a Parigi, dove lavora al settimanale francese Pelerin e dove è stato tra i fondatori dell’associazione «Giornalisti africani in esilio». Negli anni Novanta dovette rifugiarsi in Francia a causa di alcuni articoli pubblicati sul quotidiano del suo paese Le Messager – Popoli, per i quali venne anche imprigionato. Da diversi anni collabora con il mensile del PIME Mondo e Missione.
Venerdì 27 novembre alle 18,30 siamo lieti di ospitare Eyoum Nganguè che presenterà il suo libro “Capo di Buona Speranza” assieme a Pietro Veronese (La Repubblica) e Lorenzo Fazzini (EMI)…vi aspettiamo!