Sabato 14 aprile, alle 18.30, GRIOT presenta il libro “Alì fuori dalla legge. Migrazione, biopolitica e stato d’eccezione in Italia”
Assieme all’autore, Andrea Ravenda, sarà presente anche Gianluca Gatta, antropologo esperto di migrazioni
Nella primavera del 1959 il giovane Alì decide di imbarcarsi clandestinamente su un mercantile che da Orano, in Algeria, lo avrebbe portato a Marsiglia, in Francia. Trascorsi oltre quarant’anni, vissuti tra Francia, Germania e Italia, l’uomo, oramai sessantenne e privo di permesso di soggiorno, si trova trattenuto in un centro per migranti in Puglia. La straordinarietà del percorso migratorio di Alì, in rapporto alle complesse relazioni politiche, economiche, umane e di violenza, proprie del centro di trattenimento, s’intreccia con la storia di un territorio che negli anni Novanta del secolo scorso è stato lo scenario della grande migrazione albanese in Italia. Il libro che GRIOT presenta oggi, “Alì fuori dalla legge”, è l’esito di una ricerca sul campo condotta in Puglia all’interno di due Centri di permanenza temporanea, oggi Centri di identificazione ed espulsione. Confrontandosi con il contemporaneo dibattito antropologico, filosofico e giuridico sul tema delle migrazioni, l’antropologo Andrea Ravenda analizza i processi istituzionali e i modi di produzione delle categorie di “legalità” e “illegalità”. Il rapporto fra migranti e istituzioni italiane è osservato all’interno delle pratiche quotidiane, e al contempo eccezionali, di “accoglienza” e di “espulsione”, in una prospettiva etnografica dalla quale emerge la dimensione biopolitica del governo delle migrazioni transnazionali: una politica dei corpi il cui trattenimento coercitivo all’interno dei centri ne costituisce l’aspetto paradigmatico.
Andrea Ravenda, dottore di ricerca in antropologia e collaboratore della cattedra di Antropologia medica e culturale dell’Università di Perugia, presenterà il suo libro assieme a Gianluca Gatta, dottore di ricerca in antropologia e collaboratore dell’Archivio delle memorie migranti