Domenica 1 aprile, alle 16.30, GRIOT presenta il documentario “La stanza di Hamdan”
Oltre al protagonista del documentario, Hamdan Je’we, interverranno Cecilia Carpio, redattrice televisiva di Matrix, Bassem Saleh, della comunità palestinese di Roma, e Claudia De Martino, ricercatrice UNIMED-Roma Tre
Hamdan Je’we ha 28 anni e soffre dalla nascita di una disabilità fisica. Ha vissuto i primi 12 anni della sua vita in isolamento in casa, perché in Palestina l’handicap è ancora motivo di vergogna per le famiglie nei confronti della comunità. Poi ha deciso di uscire, di liberarsi, di camminare. Da quel momento non fa che battersi per i diritti delle persone disabili, viaggiando e costruendo reti di solidarietà sempre più ampie. Hamdan ha raccontato la sua storia nel documentario “La stanza di Hamdan”, che presentiamo oggi da GRIOT. Una storia che lo stesso protagonista collega a quella, più ampia, del suo popolo, paragonando la stanza della sua lunga reclusione allo spazio circondato da mura e check point in cui oggi vivono i palestinesi nei Territori Occupati. Alle difficoltà di un’esistenza così irta di ostacoli Hamdan risponde con il sorriso sulle labbra, anche quando parla delle persone care e dei parenti che sono morti in situazioni di conflitto, lasciando da parte l’odio e il rancore, e mantenendo uno sguardo lucido e attento anche nell’affrontare i problemi e le contraddizioni interne al suo popolo.
Domenica 1 aprile, alle 16.30, GRIOT ospiterà Hamdan Je’we e la sua storia. Il documentario “La stanza di Hamdan” (della durata di 28’’) sarà introdotto e commentato dal Cecilia Carpio, redattrice del programma televisivo Matrix. Oltre al protagonista di questa storia, interverranno all’incontro Bassem Saleh, della comunità palestinese di Roma, e Claudia De Martino, ricercatrice UNIMED-Roma Tre.