Domenica 26 ottobre, ore 19.00, La Libreria GRIOT è lieta di invitarvi alla presentazione del volume di Mauro Valeri “Nero di Roma. Storia di Leone Jacovacci, l’invincibile mulatto italico” (Palombi, 2008), ricostruzione delle discriminazioni razziali subite dal pugile italiano mulatto che il 24 giugno 1928 conquistò il titolo di campione d’Italia e d’Europa dei pesi medi. Parteciperanno alla serata insieme all’autore, la scrittrice italo-somala Igiaba Scego e lo storico del pugilato Alfredo Bruno.
Il volume di Mauro Valeri, edito da Palombi, ricostruisce la storia di Leone Jacovacci, il pugile mulatto che il 24 giugno 1928 conquistò il titolo di campione d’Italia e d’Europa dei pesi medi. La sua vicenda racconta che anche dopo la vittoria i razzisti provarono a contestarne l’italianità.
Questa di Leone Jacovacci è una storia all’italiana di una possibilità mancata. Di come il nostro paese abbia rifiutato l’occasione di diventare più aperto, più giusto, più multiculturale. Di come non abbia usato lo sport per emanciparsi da una cultura incivile, che ancor oggi sopravvive negli stadi. Il Nero continua ad essere uno straniero per forza, perché siamo tutti convinti, più o meno inconsciamente, che è la pelle e non la cittadinanza burocratica a determinare le appartenenze. Siamo convinti che i Neri non possano essere italiani. O meglio, non possono essere “italiani veri”. Al Nero attribuiamo una colpa irrevocabile: non ha “la pelle giusta”, per dirla con Paola Tabet. Tutto si può nascondere, ma non il colore della pelle, che resta un marchio indelebile. Facile dire che, costretto a dover prendere la vita a pugni, alla fine Leone ha scelto di fare il pugile, di aderire allo stereotipo del Forzuto Nero. Ma il ring e la vita sono due realtà differenti. Se sul quadrato Leone è riuscito ad affermarsi a suon di k.o., fuori dal ring ha dovuto combattere contro pregiudizi razziali e razzisti, che gli hanno reso più difficile la carriera e forse anche la vita.
Proprio questa estenuante lotta contro la barriera di colore, assegna a Leone Jacovacci un importante ruolo in quella storia di meticciato che per Mauro Valeri è fondamentale ricostruire in modo da ridare dignità a chi ha subito discriminazioni, e che dovrebbe essere maggiormente valorizzata soprattutto oggi in un’Italia davvero multirazziale.