Mauro Covacich
"Hic sunt leones"
Una settimana dopo Treviso, Mauro Covachich racconta la sfida degli scrittori veneti agli sceriffi razzisti
Sabato 26 gennaio quindici scrittori nati nel profondo nord est si sono dati appuntamento a Treviso per dire basta ai sindaci sceriffi e ai loro provvedimenti di stampo razzista. Dietro il fortunato happening, e in prima fila sull’improvvisato palco di Treviso davanti ad un migliaio di persone, c’era lo scrittore Mauro Covacich, nato 42 anni fa a Trieste, romano d’adozione, autore di punta della nuova letteratura italiana.
Domenica 3 febbraio, alle ore 18,30, Covacich incontrerà il pubblico di GRIOT per raccontare l’esito dell’iniziativa e il suo senso più autentico: un duplice atto di protesta contro gli stereotipi che dipingono il nord est come un’indistinta plaga razzista (hic sunt leones!) e contro quegli intellettuali che, davanti allo scandalo degli sceriffi catodici, si accontentano di rispondere con l’indifferenza. “Immagino che il loro silenzio dica: quelli sono solo quattro poveretti in cerca di un po’ di celebrità, non meritano un nostro intervento, quattro razzisti strumentalizzati dalla stampa nazionale ai quali si può rispondere solo ignorandoli – ha scritto sull’Espresso – Ebbene, io non la penso così. Io credo che si debba fare qualcosa. Ho vissuto per molti anni a un passo dal Veneto, tuttora per motivi di lavoro mi capita spesso di fermarmi a Padova, ho partecipato a decine di incontri in paesi identici a quelli sopra citati – biblioteche, librerie, scuole – ci sono andato sempre volentieri ma adesso non mi sentirei di tornarci se prima non avessi dichiarato pubblicamente tutto il mio disgusto per questa forma di razzismo istituzionale”.
Mauro Covacich è nato a Trieste nel 1965. Ha esordito nel 1993 con il romanzo – inchiesta Storie di pazzi e di normali. Collabora con varie testate, scrivendo reportage, racconti di viaggio e storie tratte dalla cronaca. Covacich vive e lavora a Roma. Ha pubblicato: Storia di pazzi e di normali (Theoria 1993), Colpo di Lama (Neri Pozza 1995), Mal d’autobus (Tropea 1997), Anomalie (Mondadori 1998, 2001), La poetica dell’Unabomber (Theoria 1999) – raccolta di reportage scritti per Diario, Panorama e varie altre riviste – L’amore contro (Mondadori 2001), A perdifiato (Mondadori 2003) e, infine, Fiona (Einaudi, 2005). Suoi racconti sono presenti in numerose antologie della più recente narrativa italiana. Collaboratore assiduo del Corriere della Sera, Covacich ha inoltre realizzato per la RAI alcuni radio documentari e il radiodramma Safari. Nel 1999 l’Università di Vienna gli ha conferito l’Abraham Woursell Prize.