Domenica 27 settembre alle 18,30 GRIOT presenta il romanzo “La città del piacere” di Ezzat El Kamhawi
A discuterne insieme all’autore, ci saranno l’arabista Isabella Camera d’Afflitto e la professoressa Naglaa Waly. Introdurrà l’incontro Chiarastella Campanelli della casa editrice Il Sirente
”Nessuno conosce la storia della città del piacere, nessuno ne è mai tornato per poterla raccontare”.
Una città unica, semplice fino all’astrattismo, i cui bianchi palazzi si stagliano alti e leggeri nel mezzo del deserto. Si dice sia stata eretta in un solo giorno e consacrata alla Dea del piacere. I suoi abitanti, plasmati per rispondere alla chiamata della seduzione e abbandonarsi a carezze, consumati da un desiderio bruciante e inappagabile.
“Il piacere di questa città è un’arsura che non si disseta, un incendio che non si placa”
La città del piacere è un luogo leggendario in cui reale, immaginario e illusorio si intrecciano e si confondono. Un testo con diversi livelli e registri narrativi, che celatamente descrive alcune città arabe del Golfo dove l’ostentazione del benessere rivela il suo essere effimero.
La città del piacere è considerata una delle espressioni più particolari della produzione letteraria egiziana. Nel dicembre del 2012, El Kamhawi ha ricevuto la medaglia “Nagib Mahfouz” per la Letteratura
Ezzat El Kamhawi è nato nel villaggio di Mit Suhayl, nel Governatorato di Sharqiyya. Si è laureato in giornalismo all’Università del Cairo e ha iniziato a lavorare per il quotidiano egiziano Al-Akhbar e ha contribuito a fondare Akhbar al-adab, settimanale in arabo, del quale è vicedirettore. Attualmente collabora anche coi quotidiani al-Misri al-Yawm e al-Quds al-’arabi. Come scrittore ha pubblicato sei romanzi e due raccolti di racconti. La città del piacere è il suo primo romanzo.
Domenica 27 settembre alle 18,30 lo scrittore egiziano Ezzat El Kamhawi presenta da GRIOT il suo romanzo “La città del piacere”. All’incontro, che sarà introdotto da Chiarastella Campanelli della casa editrice Il Sirente, interverranno l’arabista Isabella Camera d’Afflitto e la professoressa Naglaa Waly.